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venerdì 12 settembre 2008

POLITICA SOCIALE: CULTURA E INTEGRAZIONE

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un altro nostro concittadino:

Ciao a tutti e ben tornati dalle vacanze. Colgo l'invito del circolo del Pd per dire la mia sul dibattito in atto sui giornali da un paio di settimane a questa parte. Innanzitutto fa piacere che si accendano un pò i riflettori sulla nostra scena politica anche se non credo siano le redazioni dei quotidiani locali le principali sedi da cui far sentire la propria voce. Apro e chiudo una parentesi su questo. Si è appena conclusa la cinque giorni di "Rive Gauche", la festa organizzata dal Prc-Se locale aperta però già in fase organizzativa a tutte le anime della sinistra casalasca. In quei giorni si è trattato anche di territorio, sviluppo sostenibile, ambiente, lavoro sicuro, diritti civili, pace, non-violenza e altro ancora. Come sempre. Ovviamente tutta la cittadinanza era invitata a partecipare, i nostri amministratori in primis. A parte qualche sparuta e fugace presenza, non si è vista ombra di questi ultimi. Io credo, indipendentemente dal fatto che fosse la festa del mio partito e della mia parte politica, che una maggiore considerazione sarebbe stata non solo auspicabile ma necessaria. Questa assenza a me sa di snobismo e presunzione anche se in fondo in fondo non mi sorprende. Mi sarei aspettato però, dato il vivace dibattito delle ultime settimane, almeno un riferimento come forma di rispetto per chi ha lavorato a gratis per dieci giorni per fare qualcosa nella e per la nostra comunità, in tempi di individualismo sfrenato e antipolitica da quattro soldi. E' inutile, se non dannoso, lamentarsi del disinteresse dei giovani d'oggi e più in generale del distacco diffuso tra la gente e la politica se poi non si colgono le poche occasioni che ci sono per dialogare sui problemi reali della nostra società. Una cosa è certa, alla festa non sono mancati proprio i giovani, non perchè improvvisamente tutti siano diventati di sinistra, ma perchè incuriositi li ho visti venire le prime sere, avvicinarsi e poi magari tornare le sere dopo per bere una birra e socializzare, ascoltando un concerto e guardando un filmato. Non sarà la rivoluzione ma di certo fa piacere, è una nota positiva. La nota stonata è che dai quaranta in su si ragiona ancora in termini di sigle (Pci-Dc-Psi..e.."nun ne posse chiù" come direbbe il grande Rino Gaetano), altro che volti nuovi e politica del rinnovamento. Infatti nelle attuali proposte di liste civiche non vedo una così netta lontananza dai partiti, mi risulta infatti che in campo ci siano tutte persone che fanno parte o hanno fatto parte di forze politiche, come è normale che sia, segno che nonostante il continuo utilizzo di parole come trasversalità o riformismo (ne di destra ne di sinistra per intenderci), spesso vuote di significato, la politica continua ad essere anche esercizio del potere, salvaguardia dei beni collettivi e promozione delle libertà individuali, e quindi non si può (o non si dovrebbe) fare a meno, di fare scelte di campo nette su temi di fondi. Entrando nel merito delle proposte appena lette sul blog del vostro partito, non mi resta che l'amara conferma di una crisi di civiltà dalla quale non usciremo presto. Secondo i due blogger, dato che non si firmano mai per intero, Casalmaggiore è in mano a un manipolo di drogati, per lo più stranieri e un pò fricchettoni. Cosa mangino i nostri due amici la sera prima di andare a letto non si sa, comunque sono consapevole che non sono gli unici a pensarla così e allora proverò a spiegare la mia molto semplicemente. Quello che propone C.P, seguendo i suoi punti, è una Casalmaggiore su modello della "società del controllo", dove basta un manganello per rimettere un pò d'ordine, una rete wi-fi per comunicare, una web-cam per interessarsi di politica. Il bullismo e l'inciviltà, caro C.P, si combattono con la cultura, perchè se ancora non te ne sei accorto dove accadono certi fenomeni c'è l'emarginazione e l'esclusione sociale e queste si affrontano con l'integrazione che non è buonismo come lo chiama A.Z. ma è una forma di "politica sociale" che se messa in atto con serietà e lungimiranza da i suoi frutti. Le vostre proposte, qualora fossero messe in atto, creerebbero un clima di paura tale che non porterebbe al rispetto che tanto auspicate ma a una giungla dove ognuno vorrebbe farsi giustizia da sè in una guerra tra poveri dove vige la legge del più forte. Vorrei ricordarvi che se i nostri Oratori fossero così funzionanti non ci sarebbe così tanti ragazzi in giro, a meno che, date anche le scelte del recente passato, gli Oratori non siano luoghi per soli ragazzi bianchi, di religione cattolica ed eterosessuali (almeno di facciata). Voi l'avete mai letto Don Milani? Di sicuro Don Franzini e soci(o) no, io si e ve lo consiglio. Per quanto riguarda la partecipazione alla vita politica noi ex della Consulta giovani ci abbiamo provato, anche con incontri impegnativi, forse perchè non pensavamo ad un "popolo-suddito" che vuole le soluzioni, ma ad un popolo di cittadini che le soluzione le costruisce insieme. Sapete, anche in questo caso non siete gli unici a pensare che le recenti politiche giovanili siano state un fallimento, l'hanno già detto da destra a sinistra, passando per il centro. Secondo me abbiamo colpito il segno invece, perchè abbiamo dato fastidio un pò a tutti. Ma questa è una vicenda già scritta. Per la questione delle associazioni, che magari fossero state così "amiche" per l'amministrazione, capisco che per voi sia un altro brutto sogno ma c'è ancora qualcuno che ci crede e si associa finchè la Costituzione glielo permette. Per finire, permettimi di dirti C.P: ti nascondi dietro a due iniziali, ma una proposta come quella di innalzare le tariffe dei parchimetri per liberare la piazza, oltre ad essere questa si una idea folle, è talmente classista che solo una persona intrisa di berlusconismo fino al midollo osseo poteva fare.

Lorenzo Lupoli