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lunedì 19 gennaio 2009

WELCOME MR. PRESIDENT!

È attesa una folla di oltre un milione e mezzo di persone, per il giuramento a Washington di Barack Obama. La città è blindata: la "zona sicurezza", un'area di sette isolati intorno alla Casa Bianca, è scattata con la chiusura di diverse strade mentre le numerose agenzie responsabili della protezione delle cerimonie di insediamento hanno già cominciato a mostrare la loro presenza nella capitale. Nella città dominata da foto, manifesti, poster, gigantografie di Barack Obama e dalle coccarde e gli striscioni con i colori della bandiera americana il Servizio Segreto, l'Fbi, il Pentagono, l'intelligence Usa, per non parlare della polizia e dei vigili del fuoco, stanno facendo le prove generali del 'piano sicurezzà dell'Inauguration Day. Un piano che prevede lo schieramento di oltre 8.000 poliziotti della capitale, 7.500 soldati, oltre 10 mila membri della Guardia Nazionale, altri 25 mila rappresentanti delle forze dell'ordine nonchè la presenza di oltre 600 agenti dell'Fbi. Davanti al Congresso è stata eretta una tribuna, per la cerimonia di giuramento di Barack Obama, in grado di ospitare alcune centinaia di ospiti d'onore. Sotto la tribuna sono state poste 28 mila sedie (per i fortunati possessori dei biglietti migliori) mentre altri 240 mila posti in piedi sono stati riservati a chi ha ricevuto biglietti ordinari. Tutti gli altri potranno affollare l'enorme spazio del Mall dove sono stati installati 24 maxi-schermi e dove è prevista la presenza di oltre un milione di persone. Con Barack Obama comincia «una nuova era di comportamento responsabile» in cui tutti gli americani si devono rimboccare le maniche per ritrovare «lo spirito che serve per emergere dalla crisi più forti e uniti che mai»: sarà questo, secondo indiscrezioni dei collaboratori, il messaggio del discorso che Barack Obama pronuncerà nella cerimonia dell'Insediamento. Il discorso - 20 minuti di appello ai singoli individui e al mondo degli affari - è quasi pronto, ha detto il nuovo capo di gabinetto Rahm Emanuel. «Chiederà agli americani di entrare in una nuova era di responsabilità dopo che per troppo tempo è stata coltivata la cultura del laissez faire», ha detto Emanuel alla Nbc: «Tutti devono avere una parte, ma i leader devono dare l'esempio». Previste nel discorso allusioni al momento storico che l'America sta attraversando, con due guerre all'estero e una grave crisi finanziaria in patria, e ad altri momenti della storia in cui l'America ha attraversato e superato gravi periodi di crisi. Obama ha letto e digerito i discorsi inaugurali di John Kennedy e Ronald Reagan, Franklin Delano Roosevelt e Abraham Lincoln. Lo scorso fine settimana il presidente eletto «ha fatto tabula rasa del suo programma e ha limato il discorso nel suo stato attuale», ha detto il portavoce Robert Gibbs. Il discorso dell'insediamento è una joint venture tra Obama, il suo speechwriter Jon Favreau e il consigliere politico David Axelrod. È stato Favreau, che ha appena 27 ani, a scrivere tutti i discorsi più belli di Obama. Il lavoro su questo, il più importante della carriera del 44esimo presidente Usa, è cominciato con una sessione 'strategicà a tre a fine novembre. È stato messo a punto in quella occasione il concetto di fondo, che l'America è nata sulla base di certi ideali che adeso è arrivato il momento di recuperare. All'inizio di dicembre Favreau aveva la prima bozza; una seconda stesura, forte degli input del presidente eletto, è arrivata sul tavolo di Obama dopo le vacanze di Natale ed è stata modificata una terza volta. Non sono escluse, anzi sono probabili, ulteriori limatine di qui a martedì. L'America si aspetta molto da quanto Obama dirà martedì dopo aver giurato sulla bibbia di Lincoln da presidente: così anche la sua famiglia. «Sarai il primo presidente afro-americano, ha detto durante una recente visita al Lincoln Memorial la figlia Malia, di 10 anni: «È meglio che il discorso sia molto bello». (da L'Unità)