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lunedì 23 febbraio 2009

QUESTO E' IL MOMENTO DI DIFENDERE LA DEMOCRAZIA

«Il presidente del Consiglio ha in mente un paese in cui il potere viene sempre più tacitamente concentrato nelle mani di una sola persona. Questo è contro la Costituzione a cui lui ha giurato fedeltà». È anche per questo motivo che il neo segretario del Pd, Dario Franceschini, ha giurato fedeltà alla Costituzione, davanti al cippo dell'eccidio degli Estensi a Ferrara, la sua città. «Non è il momento della delusione, dell'astensionismo o del disimpegno - ha aggiunto - è il momento in cui tutti gli italiani che credono nei valori condivisi che hanno fatto nascere la nostra Costituzione, dall'antifascismo e dalla resistenza, in modo pacifico, civile e democratico comincino una lunga battaglia per difendere la democrazia italiana». Quelli che attendono il centrosinistra saranno «mesi difficili, anni difficili, ma noi alla fine vinceremo». Ne è convinto il segretario del Pd che, giurando ulla Costituzione, ha fissato nella difesa dei valori il primo punto della sua attività da segretario. «Fino a qualche decennio fa - ha detto - la Costituzione, l'antifascismo e la laicità erano valori condivisi da tutte le forze politiche, che si fronteggiavano anche duramente. Oggi sembra che noi sia più così. Noi vogliamo che torni ad essere così. Saranno mesi difficili, anni difficili, ma noi alla fine vinceremo». Un giuramento che lui stesso ha definito «anomalo», ma che ha il valore simbolico di sottolineare l'importanza della battaglia a difesa della Costituzione come punto qualificante della sua segreteria del Pd. Franceschini ha giurato sulla copia del padre Giorgio, 87 anni, partigiano cattolico, commosso accanto a lui durante il giuramento a Ferrara. Anche il luogo scelto non è casuale: Franceschini ha infatti giurato fedeltà, secondo la formula che usa il presidente del Consiglio, giurando di «esercitare le funzioni da segretario del Pd nell'interesse esclusivo della nazione», davanti al cippo sul muretto del fossato che circonda il Castello degli Estensi e che ricorda l'eccidio di 11 antifascisti uccisi dai nazifascisti nella lunga notte del 15 novembre 1943. Franceschini ha ringraziato le centinaia di persone presenti, venute ad assistere al giuramento. E ha rivolto un grazie particolare anche alla sua città, Ferrara, «per la sua tradizione civile, democratica e antifascista». Si è poi scusato con il padre Giorgio per la grande emozione che gli ha dato e con la mamma Gardenia, rimasta nascosta fra la folla durante la cerimonia. Berlusconi, infine, non manca di replicare. Per lui, le parole di Farnceschini descrivono «una cosa irreale: io ho giurato sulla Costituzione - dice - e ne sono un assoluto sostenitore». (da L'Unità)