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venerdì 17 ottobre 2008

PROPOSTE CONTRO LA CRISI

Il governo ombra del Pd ha messo a punto undici proposte «per integrare il piano del governo» per fronteggiare la crisi finanziaria e che prevedono interventi sull'economia reale a favore dei ceti più deboli e per sostenere le piccole e medie imprese. Si va dalla detrazione sui redditi di circa 400 euro all'anno a misure che agiscono sui tassi dei mutui; da norme per garantire i crediti alle Pmi fino alla tutela dei lavoratori a rischio. «Senza fare allarmismi ma anche senza sottovalutarne la portata vogliamo affrontare questa crisi con grande senso di responsabilità» ha detto Walter Veltroni nella sede del partito criticando l'atteggiamento del presidente del Consiglio per le «frasi dette e poi smentite» riguardo alla portata della crisi. «Il presidente del Consiglio ha sostenuto il 13 ottobre che la crisi non avrebbe coinvolto l'economia reale salvo poi dire, il 15 ottobre, che invece i riflessi ci saranno. Noi non ci abitueremo mai a questo modo di fare». Il Pd è «disponibile» a sostenere il piano del governo «ma serve altro, un sostegno alle piccole e medie imprese che soffrono una condizione particolarmente difficile e hanno bisogno subito di un'iniezione di fiducia e sicurezza da parte dello Stato, un intervento a sostegno della domanda interna, salari, stipendi e pensioni e per la cassa integrazione», insomma «il governo deve mettere in campo una manovra anticiclica - insiste Veltroni - perché non basta garantire le banche. Si tratta della proposta di un'opposizione seria e responsabile che avanza soluzioni positive. Ci troviamo in una situazione drammatica - sottolinea il leader del Pd - che richiederebbe un clima, un fair play, un senso della drammaticità che mi pare sfugga a chi ha pro tempore la responsabilità del governo». Nel merito, le 11 proposte del Pd si suddividono in 5 aree di intervento: misure per la trasparenza e il controllo; misure a favore delle famiglie; misure a sostegno delle micro, piccole e medie imprese; misure per i lavoratori a rischio disoccupazione e, infine, misure per lo sviluppo. (Fonte L'Unità)