Il nostro "amatissimo" Presidente del Consiglio, stimatissimo Cav. Silvio Berlusconi non perde certo occasione per starsene zitto, o almeno per attenersi ai discorsi che gli vengono preparati ad hoc dai suoi sgherri dell'ufficio stampa. Giorni concitati e caldi, a partire dallo scandalo intercettazioni, passando per i milletrecento immigrati che, invece di chiedere libertà e condizioni migliori nei centri di accoglienza di Lampedusa, vanno tutti al bar in paese, giungendo a svilire ed offendere la dignità di tutte le donne vittime di stupro, colpevoli di essere troppo belle! Rivediamo il film dall'inizio e ci rimbombano nelle orecchie i proclami elettorali di Alemanno. Proclami ridicoli se pensiamo che oggi i casi più eclatanti di violenza e di insicurezza provengono proprio dalla sua città. Certo la ragazza violentata a Capodanno era così bella ed irresistibile per molestatore (arrestato e messo ai domiciliari in poche ore tra l'altro). E la giovane coppia aggredita a Guidonia (che non è Roma, diranno i fan di Alemanno) non aveva fatto i conti con le sensuali forme della donna stuprata dal branco. Sembra comico, ma scuse di questo genere sono arrivate da chi ci governa, da chi ci rappresenta nel mondo. E allora non c'è assolutamente nulla da ridere. Rimettiamo nelle città i soldati, che si sono dimostrati molto utili quest'estate come specchietto per le allodole (e continuiamo a togliere fondi alla polizia). Per dirla con le parole del nostro Premier: "tutto sommato non si può pensare di mettere in campo una forza tale, dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze, credo che non ce la faremo mai". E poi, per minimizzare l'accaduto, ha aggiunto: "Anche in uno Stato il più militarizzato e poliziesco possibile, una cosa del genere può sempre capitare". Ripetiamo che non c'è nulla di divertente in queste battute. Gradiremmo tutti delle scuse dal Cavaliere. Soprattutto per le numerose donne che sono state vittime di violenza e gli immigrati che arrivano in Italia per avere un pò di libertà e che invece vengono trattati a priori come delinquenti.
Marco Vallari
